chimica d’avanguardia per testare l’invecchiamento cellulare

Dal fondatore Mauro Carratelli alla figlia Chiara. Stress ossidativo in biomedicina e agrifood

È nata nel 1990 per la fornitura di reagenti chimico-clinici ad altre strutture in tutta Italia, con 3 dipendenti nella prima sede di via Castiglionese a Grosseto. E nel 2002 Diacron – nel frattempo trasferita nell’attuale quartier generale di via Zircone – si è ampliata fino a raggiungere un organico di una decina di addetti. Nel frattempo, un’evoluzione che finora non si è mai fermata. Il fondatore dell’azienda, Mauro Carratelli, scomparso a 70 anni nel 2018, è stato un vero pioniere nel settore. A metà anni Novanta ha cominciato a studiare l’invecchiamento cellulare e proprio da quegli studi ha avuto origine il brevetto internazionale per il d-ROMs Test: un esame che, tramite il prelievo di una goccia di sangue e pochi minuti di analisi, evidenzia la presenza di radicali liberi e dunque lo stress cellulare di un individuo. In pratica, lo stato di benessere. Un brevetto che ha posto immediatamente Carratelli all’attenzone della comunità scientifica internazionale, con almeno 1.500 pubblicazioni – centri di ricerche, università e istituti zooprofilattici di tutto il mondo – che confermano la validità del suo operato: il suo d-ROMs è stato subito considerato il test d’eccellenza per la valutazione dei radicali liberi. Tanto da indurlo a dedicare una divisione dell’azienda (la Diacron International) proprio alla commercializzazione del test sul bilancio ossidativo, cui negli anni se ne aggiungeranno altri. In tutto 13, il cosiddetto Panel Carratelli, per studiare ciò che genera invecchiamento (i radicali liberi) e ciò che lo evita (il potenziale anti-ossidante).

Oggi il testimone è passato alla figlia Chiara, laureata in comunicazione d’impresa, marketing e comunicazione-commerciale, che guida l’azienda insieme con la madre Marisa. «Il nostro Panel – spiega Chiara Carratelli – è particolarmente innovativo perché permette di eseguire gli esami anche all’interno dei singoli laboratori privati, tramite i reagenti. Inoltre mio padre ha progettato strumenti dedicati, integrati, di piccole dimensioni, semplici all’uso, rapidi nei tempi, precisi nei risultati e con costi sostenibili, utili a eseguire analisi sul campo. Servono a chi ha necessità di un risultato immediato, ad esempio nello sport, per modulare attività di allenamento o integrazione. Nulla di nuovo quanto alla tecnologia dello strumento, la vera innovazione è la capacità di assicurare prestazioni dall’accuratezza pari a un grande laboratorio. E tutto tramite un piccolo prelievo di sangue tutt’altro che invasivo, anche da un capillare». Un prodotto dalle enormi potenzialità. «Banalmente – spiega ancora Chiara Carratelli – chiunque prenda un integratore può essere interessato a valutarne l’efficacia. I nostri test misurano l’invecchiamento cellulare causato dai radicali liberi, che pure sono necessari e ci devono essere ma occorre che siano tenuti nel range adeguato, perché un eccesso contribuisce all’insorgenza di patologie. Un danno cellulare, infatti, può evolversi in danno di tessuto e danno d’organo. Altrettanto, è possibile esaminare come sono costituite le nostre difese: abbiamo una parte di antiossidanti endogeni, cioè prodotti dal nostro organismo, e una parte di natura esogena, cioè introdotti con l’alimentazione. Tutti dati che ci permettono di mettere a punto la strategia migliore per difenderci da attacchi o aumenti di radicali liberi». E il mercato ha risposto. «Attualmente riforniamo soprattutto centri di ricerca. Siamo partiti occupandoci dell’ambito umano, ma stanno suscitando sempre più interesse anche gli ambiti veterinario e agroalimentare. Abbiamo messo a punto anche una serie di test in ambito agroalimentare per le analisi dell’olio, del vino, dell’aceto, e della frutta secca. Tra i nostri clienti ci sono frantoi e aziende produttrici d’eccellenza di olio, settore in particolare crescita, aziende vitivinicole e aziende di cosmetici. Abbiamo rapporti commerciali in tutta Italia, e non solo: i nostri prodotti sono distribuiti anche in Grecia, in Spagna, negli Stati Uniti, in Asia e in Australia, in ambito pubblico e privato. Possiamo dire che sul mercato non esiste un’offerta integrata come la nostra e il background scientifico di Diacron è riconosciuto universalmente valido».

E la ricerca non si ferma. «La pandemia di Covid – ricorda Chiara Carratelli – ha causato la chiusura di laboratori e centri di ricerca e lo stop all’attività dei medici, quindi ci ha indubbiamente danneggiato, ma in quei mesi abbiamo comunque partecipato a vari studi. Ad esempio, un team di medici piemontesi ci ha contattati per un progetto sull’impiego dell’ozonoterapia proprio contro il Covid: abbiamo fornito loro i nostri strumenti e i reagenti. E nel tempo abbiamo aggiornato tutti i nostri sistemi, fino ad arrivare all’offerta di oggi. Prodotti rivolti ai professionisti della produzione agroalimentare ma anche test monouso che, ad esempio, permettono al consumatore finale di analizzare la presenza di perossidi nell’olio e capire se lo si sta conservando nel modo corretto. È un servizio utile anche ai produttori per promuovere la qualità enogastronomica del nostro territorio, confermando la produzione di un olio ricco di antiossidanti naturali». Il futuro? «In questo momento abbiamo la necessità di trovare partner tecnico-scientifici affidabili che promuovano i nostri prodotti, in Italia e all’estero. L’internazionalizzazione è fondamentale».

Ma tutto è partito da quel laboratorio privato d’analisi chimiche – uno dei primi in città – fondato da Mauro Carratelli. «L’eredità di mio padre – ricorda la figlia Chiara – è forte: umana e scientifica. Non solo per noi familiari, ma per tutti quelli che l’hanno conosciuto. Era un uomo d’altri tempi, aveva sempre mille progetti e gli bastava una stretta di mano per assumersi un impegno. Con mia madre erano insieme dal 1974 e hanno girato il mondo per presentare i prodotti a medici e ricercatori. Siamo sicuri che anche adesso si sarebbe ingegnato nella lotta al Covid. È seguendo il suo esempio, anche grazie a tutti i nostri collaboratori, se la storia di Diacron continua».

VeryMaremma, 15 Ottobre 2020