L’agriturismo eco-friendly di lusso

Ad Albinia la nuova avventura imprenditoriale della famiglia Nocera: «Tutto è cominciato con una grande storia d’amore»

Parla della Maremma con una tale passione che sembra esserci nato. E ci sarebbe da credergli, se a tradire le sue origini non fosse quell’orgoglioso accento campano impossibile da nascondere, nonostante da oltre trent’anni viva ad Albinia, frazione di Orbetello, nel sud del Grossetano. Bruno Nocera non ha mai avuto dubbi: lasciare il suo piccolo paese in provincia di Caserta per trasferirsi in Maremma è stata una scelta d’amore, ripagata – oltre che dalla splendida famiglia che ha costruito – dal successo imprenditoriale ottenuto nell’ambito turistico. E basta poco per capire da dove arriva quell’orgoglio: il Podere Maremma, ultimo nato tra le strutture gestite da Nocera, è un gioiello curato nei minimi particolari, un regalo che l’imprenditore ha fatto a se stesso, alla sua famiglia e alla Maremma.

L’agriturismo si trova ad Albinia, in via Maremmana, ad appena due chilometri dal mare dell’Argentario. Intorno ha 16 ettari di uliveto. Camere e appartamenti sono immersi nel verde. E se il mare non basta, all’interno della struttura ci sono la spa, la piscina, l’area fitness e il parco giochi, e fuori la magnifica campagna maremmana e le città d’arte toscane. L’offerta si completa alla perfezione con la cucina: uno chef di primo livello con la sua brigata e una cantina con i migliori vini lasciano agli ospiti il ricordo dei sapori della tradizione enogastronomica maremmana. E proprio per l’amore che la famiglia Nocera ha per il territorio, Podere Maremma segue una filosofia eco-friendly: la struttura è dotata di pannelli fotovoltaici e solari e di contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti. Podere Maremma ha solo un anno di vita: è stato costruito dalla famiglia Nocera e affidato ad Alessandro, il figlio di Bruno, che lo gestisce insieme con i genitori e la compagna che si occupa della reception.

L’ultima tappa di un lungo viaggio iniziato una decina d’anni fa e tutt’altro che arrivato a destinazione. «Fino a pochi anni fa – racconta Bruno Nocera – mi occupavo unicamente della mia professione: sono un medico nutrizionista. Mia madre era una farmacista, la prima donna ad essersi laureata nel suo paese, mentre mio padre lavorava nel settore immobiliare. Dopo essermi laureato ho incontrato mia moglie Serenella, una storia che vale la pena raccontare: la sua famiglia, proprietaria della farmacia di Albinia, aveva parenti proprio a Caserta e una sera ci siamo conosciuti al sud grazie ad amici comuni. Mi ricordo ancora la prima volta che venni a trovarla in Maremma. Era marzo, la stagione era bellissima e io mi innamorai subito di questa terra. La scelta era già fatta: mi sarei trasferito ad Albinia e avrei sposato Serenella». Le due famiglie avevano una storia simile: la farmacia, la visione imprenditoriale del lavoro, una grande passione per il proprio mestiere, valori sani e solidi. «Nei primi tempi – racconta ancora Nocera – ho continuato a svolgere la professione di medico, aiutando molte persone a perdere peso, e devo dire che anche fare il dietologo mi piaceva. Ma sono un uomo curioso e aperto ad affrontare nuove sfide, e vivendo in Maremma era impossibile non incrociare l’ambito turistico».

Ecco la nuova avventura. «Sono entrato a far parte di una società che attualmente gestisce cinque strutture ricettive nella zona tra l’Osa e l’Albegna e dieci anni fa ho deciso di dedicarmi completamente a quello che era nato come un secondo lavoro, se così si può dire. Avevo gestito alcuni centri medici, quindi l’attitudine all’organizzazione non mi mancava: sono soddisfatto della scelta, che rifarei, perché questo è un territorio che può dare ancora molto e ha tante qualità inespresse. Fino ad oggi il settore turistico locale ha puntato quasi esclusivamente sul comparto balneare ma la Maremma è molto di più. La sfida è trovare altri tipi di turismo e svilupparli: abbiamo una risorsa più potente del petrolio, perché non finirà mai, cioè il paesaggio. Se riusciamo a prendercene cura, a trasmettere ai turisti le grandi potenzialità della Maremma, il gioco è fatto».

Una strategia che al Podere Maremma è messa in pratica nel migliore dei modi. «All’agriturismo – spiega Nocera – cerchiamo di intercettare vacanzieri differenti: non escludiamo certo il mare ma non è la nostra unica risorsa. Penso ad esempio al turismo culturale, a quello enogastronomico, a chi ama spostarsi in bicicletta o chi vuole semplicemente vivere alcuni giorni in totale relax. In Maremma possiamo offrire tutto: ci sono le terme, i borghi storici, ci sono percorsi bellissimi per chi ama le due ruote o girare in moto».

Quindi cosa manca per fare quel salto di qualità che tutti attendono da troppo tempo? «Mancano la visione d’insieme e l’investimento sui più giovani: se non capiamo che dobbiamo unirci per promuovere l’intero territorio e che serve una preparazione adeguata per ricevere i turisti, allora resteremo ancorati alle poche settimane della stagione estiva. Al nostro personale facciamo frequentare corsi di formazione per aiutarli a crescere nel settore ricettivo. I giovani hanno la possibilità di costruirsi un futuro lavorativo senza necessariamente dover abbandonare la terra in cui sono nati, come invece purtroppo accade. Non facciamo rete: se ne parla, si creano nuovi gruppi, ma alla fine presto o tardi il progetto cade nel nulla con tutte le buone intenzioni. L’individualismo non porta a niente, l’unione invece dà risultati costanti. Eppure avremmo modelli validi cui ispirarci: penso alle Baleari. Che cos’hanno in più della Maremma? Nulla. Però gli imprenditori di quelle isole sanno vendere molto bene il loro prodotto. Anche chi ci governa dovrebbe entrare in quest’ottica: la collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale per fare squadra e ottenere risultati. L’emergenza sanitaria doveva essere uno stimolo a migliorarci ma a quanto pare non è stato così: tanti propositi, poi alla fine ognuno torna a chiudersi nella propria attività aspettando che qualcun altro si muova. Io però continuo a crederci. E la mia scommessa si chiama Podere Maremma».

VeryMaremma, 17 Settembre 2020